13 aprile 2010

Il suonatore di chitarre lunghe(matita)


Ci sono giornate che vorresti lasciare tutto così com'è per non cambiare,routine solita di errori persistenti nell'azione di ogni gesto,acqua che rinfresca il viso ma non l'anima ed un occhio che ti esamina al mattino dinanzi al vetro dello specchio che più o meno avrà la tua età o quella del tuo babbo.
Roulette di mezzetinte prive di gradienti o benchè minime sfumature,tendenti al grigio dei nostri occhi così stanchi e poco pronti.
Ripiegato su sè stesso un anziano suonatore di chitarre lunghe sorride alla giornata,sorride ai campi e all'aria che respira,differente dallo smog che l'uomo odierno fà proprio inalando nei propri polmoni.

Il sole sorge presto e tardi giunge al suo dormir con l'alternarsì degli ormai conosciuti giorni,la pelle accusa gli anni ma l'animo resta intatto e immobile al fascino del tempo.

Salvatore

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